AOI

“A nome della costituency di AOI esprimo sincera e profonda preoccupazione per il forte rischio di limitazione degli spazi di trasparente e libera opinione dei media nel nostro Paese, a seguito di alcuni avvenimenti recenti.

AOI sta ancora aspettando una risposta a ben due richieste di incontro inoltrate alla Presidenza della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Sollecitiamo un confronto con il Parlamento sul diritto di accesso per le organizzazioni di solidarietà e cooperazione internazionale agli spazi nei programmi di informazione pubblica: tema urgente in una stagione ormai pluriennale in cui le “ong” vengono citate in trasmissioni televisive o radiofoniche per il loro operato umanitario spesso in maniera scorretta, senza essere presenti per usufruire del diritto di replica.

In questi giorni abbiamo seguito con preoccupazione e sostenuto gli appelli della Federazione Nazionale della Stampa, del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti e degli Ordini regionali rivolti al Parlamento nella richiesta di non approvare l’emendamento Costa alla legge di delegazione europea. Il provvedimento introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza di custodia cautelare: misura che lede gravemente il diritto di cronaca, peraltro aprendo spazi ad altri futuri “provvedimenti-bavaglio”, come li definisce la stessa FNSI.”

Queste le dichiarazioni di Silvia Stilli, Presidente di AOI, che così continua:

“Abbiamo inoltre appreso, sempre sotto Natale, del difficile dialogo all’interno dell’Agenzia di Stampa Dire.it tra proprietà e redazione. Questo in anni di grandi sacrifici economici per i lavoratori di Dire, a causa di un provvedimento giudiziario nei confronti della precedente gestione della società editrice, per il quale i cronisti si sono costituiti parte civile.

Oggi la situazione è aggravata dal licenziamento di 14 giornalisti, in molti casi con famiglie a carico, distintisi negli anni per la qualità del lavoro e la disponibilità a restituire con competenza informazioni e costruire dossier sui temi delle emergenze sociali e umanitarie in Italia e nel mondo, dei conflitti, dell’aiuto per lo sviluppo dei Paesi più poveri, dei diritti umani e della giustizia, dando voce alle istanze della solidarietà e cooperazione internazionale.

La grave situazione di Dire sopra descritta si palesa a ridosso della prossima entrata a regime della riforma del governo rispetto al sistema delle agenzie di stampa. C’è il rischio evidente che così Dire venga tagliata fuori da ogni sviluppo futuro.

AOI esprime solidarietà al Comitato di Redazione dell’agenzia e ai giornalisti in sciopero, auspicando un repentino passo indietro della proprietà rispetto ai licenziamenti.

La Rete associativa AOI si augura un 2024 che segni un dialogo costruttivo tra Parlamento, Governo, Terzo Settore e media, in un clima rinnovato di forte collaborazione e attenzione alla libertà di opinione e stampa, al rilancio del ruolo importante di testate e agenzie indipendenti e nella garanzia di spazi e dignità di espressione alle tante voci del mondo solidale italiano che operano per la coesione sociale nel Paese e per la giustizia globale.”