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L’operazione “Delirio” avviata lo scorso ottobre dalla procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico ed istigazione a delinquere, porta alla luce uno scenario sempre più terrificante che vede protagonisti dei minorenni sia come vittime che come autori di reati. “Lo sviluppo delle indagini desta preoccupazione, sconforto e ci richiama a non abbassare la guardia – dichiara Vincenzo Curatola, Presidente di ECPAT Italia – sapere che ci sono dei/delle minorenni che navigano e pagano per vedere torturare loro coetanei/e, che inneggiano a Hitler, a Mussolini, a Osama Bin Laden. può pure essere la punta di un iceberg ma è un campanello d’allarme che non dobbiamo sottovalutare, siamo noi: famiglie, associazioni, istituzioni gli educatori e le educatrici delle generazioni future”. L’infanzia e l’adolescenza in generale sono scomparse dall’agenda politica e fenomeni gravi come lo sfruttamento sessuale dei minori sono oggetto di attenzione solo dei media. “Lo sfruttamento sessuale non è più un fenomeno che riguarda solo il Sud del Mondo” – prosegue Curatola – “non è solo l’effetto della povertà economica, ma casi come questi ci dimostrano quanto sia sempre di più l’effetto di una profonda povertà educativa”. ECPAT ha compiuto 30 anni lo scorso maggio, il bilancio soprattutto per l’Italia non è dei migliori. Probabilmente possiamo tirare un sospiro di sollievo per quanto riguarda il numero di reati commessi all’estero, per via del freno posto dall’emergenza Covid-19, ma il numero di reati online è aumentato. Come ha denunciato la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, solo tra il mese di marzo e la prima metà di aprile sono stati registrati 181 casi in più di reati relativi alla pedopornografia e ricatti sessuali rispetto all’anno precedente. Non possiamo più limitarci alle indagini conoscitive, non si può continuare a pensare che la Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e l’Adolescenza sia una semplice dichiarazione di intenti, ma soprattutto non si può continuare ad ignorare la prevenzione spesso lasciata alla sperimentazione progettuale. ECPAT ha ben chiaro che la prevenzione debba essere costante e rivolta a persone adulte e di minore età, che partendo dalla stessa convenzione ONU debba spaziare dall’educazione alla sessualità all’educazione sessuale, dall’educazione all’uso delle tecnologie contemporanee all’educazione alla cittadinanza globale. E’ vero che bambini/e di oggi saranno il futuro, ma è pure vero che meritano protezione ora nel presente.