AOI

Lettera aperta della Campagna 070 in vista della Conferenza Italia-Africa La Campagna 070 – l’iniziativa promossa da Focsiv, AOI, CINI, Link 2007 che chiede al Governo italiano di rispettare, entro il 2030, l’impegno assunto all’ONU, oltre cinquant’anni fa, di destinare lo 0,7% del reddito nazionale lordo italiano all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo – ha scritto una lettera rivolta al Governo in occasione della Conferenza Italia – Africa, che si svolgerà a Roma la prossima domenica 28 e lunedì 29 gennaio. Un’occasione questa, secondo le intenzioni degli organizzatori, nella quale si vuole dar vita ad un modello di partenariato vantaggioso per tutte le parti, lontano da logiche paternalistiche o predatorie. Per i componenti della Campagna 070 è una possibilità per approfondire i contenuti e gli obiettivi del Piano Mattei e un’opportunità per poter offrire il proprio contributo di idee e di esperienze affinché si possano raccogliere risultati immediati e concreti. La lettera invita il Governo ad avviare un sistema di programmi e progetti che distinguano la cooperazione allo sviluppo, così come prevista dalla Legge 125/14 “parte integrante e qualificante della politica estera dell’Italia”, dalla promozione economica che deve essere, comunque, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Si sottolinea come sia importante distinguere la tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici dalle azioni volte a favorire le esportazioni, gli investimenti e l’approvvigionamento, in particolare degli idrocarburi, e lo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, così come il documento del Governo italiano riporta. Soprattutto, si richiede che nel realizzare il Piano Mattei l’Italia metta a disposizione risorse adeguate alla cooperazione, a partire dall’immediato mantenimento dell’impegno assunto dal nostro Paese 50 anni orsono di dedicare lo 0,70% della propria ricchezza nazionale all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS). Attualmente fermo a solo 6 miliardi di dollari contro i 13 previsti. L’iniziativa italiana, secondo la Campagna 070, sarà pienamente efficace se si sarà in grado di coordinarsi e di esercitare un forte effetto leva con e sugli strumenti e le risorse comunitarie nell’ambito di una nuova stagione delle politiche di sviluppo europee verso l’Africa e il Mediterraneo. “Attendiamo di conoscere meglio i contenuti del Piano Mattei per lo sviluppo dell’Africa. Un Piano che suscita attenzione anche per la scelta del Governo di impegnarsi direttamente su un tema così importante e complesso. Come Campagna 070 sentiamo la necessità di offrire un nostro contributo di idee per il buon successo dell’iniziativa. Ci sono anche preoccupazioni, come è normale che sia. Preoccupa il fatto che il Piano Mattei possa tradursi nel superamento della Legge 125/14, qualora i finanziamenti previsti della Legge di Bilancio siano sbilanciati a favore degli interessi d’affari privati, ridimensionando così il ruolo e della cooperazione internazionale e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). – ha sottolineato Ivana Borsotto, portavoce Campagna 070 – Lo sviluppo non può fondarsi solamente sul capitale economico, ma necessità di quello umano, di capitale relazionale e sociale, nonché istituzionale. Lo sviluppo è la valorizzazione delle specificità territoriali, è progetti comuni, in partenariato; è lavorare nelle periferie, è sostenere la crescita delle comunità locali, è salvare le biodiversità, è promuovere l’associazionismo e la cittadinanza attiva, è affiancare i movimenti sociali e dei popoli indigeni. L’Italia non deve accontentarsi delle parole senza azioni, di azioni senza politiche e di politiche senza cambiamenti profondi. Il nostro Paese ne ha le potenzialità”. Il Piano Mattei può essere, quindi, una opportunità per una rinnovata consapevolezza su cosa possa essere e quale ruolo possa ricoprire la cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile. La Conferenza Italia-Africa e i primi passi del Piano Mattei potranno dare indicare la direzione e il senso del cammino intrapreso.   Scarica qui la lettera