AOI condanna fermamente la decisione del Parlamento israeliano di bandire l’UNRWA e interrompere tutte le sue attività nei territori palestinesi occupati, quali la Striscia di Gaza e la Cisgiordania compresa Gerusalemme Est.
Questo divieto è il culmine di una lunga campagna di delegittimazione condotta dal governo israeliano, con accuse infondate, intimidazioni e tentativi di bloccare la principale agenzia ONU che fornisce istruzione, sanità e assistenza umanitaria ai rifugiati palestinesi in Palestina, Libano, Siria e Giordania. La commissione indipendente d’inchiesta, nominata da Guterres e guidata da Catherine Colonna, ha confermato che le accuse israeliane non sono suffragate da prove.
Al momento, UNRWA è il principale attore umanitario nella Striscia di Gaza, dove la popolazione da 13 mesi è sottoposta a violazioni e crimini così gravi da costituire un plausibile caso di genocidio secondo la Corte Internazionale di Giustizia. Questa decisione avrà conseguenze drammatiche: l’UNRWA sarà costretta a chiudere scuole, ospedali e centri di distribuzione entro tre mesi, lasciando circa 2 milioni di persone nella Striscia di Gaza, e milioni di rifugiati in Libano, Siria e Giordania, senza accesso a diritti fondamentali come istruzione, assistenza sanitaria e sostegno umanitario. A Gaza, dove la popolazione è vittima di gravi violazioni dei diritti umani, l’UNRWA è il principale fornitore di servizi essenziali, garantendo cibo, assistenza sanitaria e supporto psicologico.
L’attacco contro l’UNRWA si inserisce in una politica più ampia di Israele contro il sistema delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. Gli ultimi tredici mesi hanno visto l’intensificarsi di violazioni, con l’uccisione di oltre 230 membri dello staff dell’UNRWA a Gaza e la distruzione di strutture ONU, comprese scuole e ambulanze. Le istituzioni israeliane continuano a ignorare risoluzioni ONU e i pareri della Corte Internazionale di Giustizia, portando a una situazione di impunità sostenuta anche dall’inazione della comunità internazionale.
Paesi come Regno Unito, Irlanda, Norvegia, Spagna, Belgio e Svizzera hanno espresso contrarietà alla decisione israeliana e il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha chiesto il rispetto degli obblighi internazionali. Tuttavia, l’Italia e l’Unione Europea rimangono in silenzio, contribuendo a una crisi che mina i valori e le istituzioni fondamentali costruite dopo la Seconda Guerra Mondiale.
AOI chiede al governo italiano di agire in modo coerente con i propri impegni internazionali. Nello specifico, chiede che:
– Condanni immediatamente e senza esitazione la decisione del parlamento israeliano di bandire l’UNRWA e di interrompere tutte le sue attività nei territori palestinesi occupati.
– Agisca in ogni sede per ottenere la revoca di tale misura e affinché venga garantita l’inviolabilità delle Nazioni Unite e la piena operatività di tutte le Agenzie ONU e di tutti gli altri attori umanitari nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Siria
– Interrompa immediatamente la vendita ad Israele di armamenti, munizioni e qualsiasi altro bene e servizio che possa essere utilizzato per scopi militari, e quindi per la commissione di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità.
– Proponga e sostenga l’adozione di un sistema di sanzioni contro il governo di Israele sia presso gli organi competenti delle Nazioni Unite che all’interno della Commissione Europea.
– Avvii immediatamente le procedure necessarie affinché l’Unione Europea, in applicazione dell’art.2 del Trattato di associazione tra Unione europea e Israele, sospenda il trattato fino a quando il governo di Tel Aviv non cesserà il fuoco e non ritornerà nel solco del diritto internazionale.
AOI sollecita infine l’Italia ad agire secondo la propria Carta Costituzionale e gli impegni internazionali, contribuendo a fermare l’escalation di violenza e garantendo il rispetto del diritto internazionale e delle decisioni della Corte Internazionale di Giustizia.