AOI

Le lancette dell’orologio del genocidio a Gaza hanno ripreso a scorrere a ritmo accelerato. Dopo settimane di apparente tregua, la violenza israeliana ha ripreso con brutale intensità, ignorando ogni principio di umanità e diritto internazionale. Mentre il governo israeliano diffonde voci su possibili deportazioni della popolazione palestinese in Siria, Somalia e Sudan, da oltre due settimane impone un blocco totale degli aiuti e dell’energia elettrica, condannando oltre due milioni di persone a una crisi umanitaria senza precedenti. Oggi, i nuovi bombardamenti rappresentano una flagrante violazione del cessate il fuoco e un ulteriore passo verso la pulizia etnica della Striscia di Gaza.

Il silenzio complice della comunità internazionale, l’assenza di prese di posizione da parte dell’Unione Europea e la sostanziale inerzia del governo italiano sono inaccettabili. La cancellazione della questione palestinese dal dibattito pubblico serve solo a giustificare la corsa al riarmo che sta trasformando l’Europa in un teatro di guerra permanente. AOI denuncia con forza l’ipocrisia di un’azione politica che si limita a proclami vuoti, mentre sul campo la popolazione palestinese viene massacrata nell’indifferenza generale.

Da settimane AOI chiede la riapertura immediata di tutti i valichi per permettere l’ingresso degli aiuti umanitari e la fine dell’assedio che Israele impone con il taglio di elettricità, acqua e beni essenziali. La fame, la sete, il freddo e la mancanza di cure mediche non possono essere strumenti di guerra. Il programma “Food for Gaza” ostentato dal governo italiano è del tutto inutile e inefficace. Nel frattempo, in Cisgiordania, la violenza dei coloni e dell’esercito israeliano continua senza sosta, con sistematiche confische di terre palestinesi in aperta violazione del diritto internazionale.

Di fronte a questo scempio, chiediamo al Governo italiano e ai governi dell’UE di:

  • ⁠Condannare senza ambiguità la ripresa dei bombardamenti israeliani su Gaza.
  • Imporre immediate sanzioni contro Israele e interrompere ogni commercio di armi con Tel Aviv.
  • Sospendere il trattato di associazione UE-Israele.
  • Proteggere l’operato della Corte Internazionale di Giustizia e del Tribunale Penale Internazionale dalle ritorsioni statunitensi.

Ci appelliamo alla società civile italiana ed europea, alle reti associative e ai movimenti per la pace, affinché si mobilitino con determinazione per fermare il massacro e difendere il diritto alla vita, alla dignità e all’autodeterminazione del popolo palestinese. Il tempo delle esitazioni è finito: serve un’azione concreta per fermare questo crimine contro l’umanità.