La Risoluzione sul rifinanziamento delle missioni militari italiane approvata alla Camera dei Deputati contiene alcune importanti novità rispetto ad alcune proposte di emendamento avanzate nei giorni scorsi da AOI: nello specifico, il rafforzamento del ruolo della società civile come attore nelle aree di crisi internazionali, con particolare attenzione al peacebuilding civile; l’impegno a non destinare le risorse per l’azione umanitaria unicamente alle agenzie multilaterali, indicando insieme il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile, attraverso il dialogo e con le loro reti di rappresentanza. AOI sollecita a questo proposito un tavolo di programmazione con il Ministero degli Affari Esteri, la DGCS e l’AICS, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, per concordare metodi e processi per un sempre maggiore coinvolgimento del mondo non governativo nelle aree di conflitto. Nonostante queste aperture, AOI esprime una forte condanna per la scelta espressa nel decreto di confermare la strategia fallimentare degli accordi con la Libia attraverso la decisione di destinare altri 500 mila euro alla guardia costiera libica – per un totale di 32,6 milioni di euro spesi dal 2017 -, nonostante essa sia responsabile di sistematici abusi e violazioni dei diritti umani, come denunciato da testimoni, agenzie internazionali e inchieste giornalistiche. La scelta di impegnare il governo “a verificare, dalla prossima programmazione, le condizioni per il superamento di suddetta missione” lascia di fatto la situazione immutata, confermando un approccio generale volto ancora una volta ad esternalizzare le frontiere: una scelta che porta di fatto al mantenimento della situazione di abusi e violenze, alle fughe di gente disperata e alle morti in mare. “Ribadiamo la nostra richiesta di non rinnovare la missione legata al sostegno alla Guardia Costiera libica e di riformulare interamente la strategia italiana nel Mediterraneo finora dimostratasi fallimentare. A livello più generale, siamo molto stupit* e preoccupat* per aver lasciato così poco tempo al Parlamento per esercitare la sua funzione di indirizzo in tematiche molto importanti e strategiche nella politica estera nazionale, mortificando il ruolo di rappresentanza che ciascun parlamentare dovrebbe svolgere.” dichiara la Portavoce AOI Silvia Stilli “Inoltre ribadiamo la nostra preoccupazione per la mancanza di chiarezza strategica nella risoluzione su come si voglia continuare a sostenere la società civile afghana nell’affermazione della democrazia, punto su cui si erano impegnati il Ministro della Difesa e del Maeci nei giorni scorsi. In questa versione il decreto missioni non può essere da AOI sostenuto”.