Da alcune ore Gaza è senza collegamenti internet e telefonici. Anche grazie a questo black out totale, Israele può intensificare i bombardamenti aerei sulla Striscia. Il Primo Ministro Netanyahu ha annunciato l’inizio dell’imponente invasione via terra preparata da settimane.
Si sta consumando sotto i nostri occhi un massacro umanitario nel nome di una punizione collettiva che non colpisce selettivamente gli uomini di Hamas, responsabili della strage del 7 ottobre. L’emergenza umanitaria è divenuta uno scenario di morte. La vita della popolazione civile di Gaza viene messa in pericolo indiscriminatamente, senza alcuna speranza di salvezza.
Non c’è più alcun modo di comunicare all’esterno quello che là sta avvenendo. Insieme agli abitanti della Striscia sono in pericolo giornalisti, operatori umanitari, funzionari delle Nazioni Unite. Milioni di vite umane, ospedali e scuole, strutture gestite dalle Agenzie umanitarie che ospitano sfollati, famiglie senza più casa: sono adesso tutti target per bombe e armi della potenza israeliana occupante. Hamas risponde lanciando razzi verso Tel Aviv. L’escalation annunciata ha avuto così il suo drammatico inizio.
LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE DEVE FERMARE IMMEDIATAMENTE I BOMBARDAMENTI INDISCRIMINATI E L’INVASIONE ISRAELIANA DELLA STRISCIA DI GAZA. SERVE SUBITO L’IMPOSIZIONE DI UN CESSATE IL FUOCO GARANTITO DALLE NAZIONI UNITE. IL TEMPO PER LA SALVEZZA STA SCADENDO.